La famiglia Roesler Franz, che nella capitale aveva fondato il celebre Hotel d'Allemagne, ubicato nella zona tra via Condotti e Piazza di Spagna (tra gli ospiti si annoverano: Stendhal, Luciano Bonaparte, Wagner, Winckelmann e Goethe), si era poi imparentata con le più antiche famiglie aristocratiche della città e fu persino citata in alcuni sonetti di Giuseppe Gioachino Belli. Ettore Roesler Franz era stato allievo delle Scuole Cristiane di Trinità dei Monti e nel 1863 veniva annoverato quale pittore all’Accademia di San Luca, frequentante corsi di architettura. Un anno dopo ricopriva la carica di segretario presso il consolato inglese a Roma dove, conosciuto il console inglese Joseph Severn (1793-1879) pittore, si appassionava al punto di lasciare l’impiego e dedicarsi interamente alla pittura.
Nel 1875 fondava la “Società degli Acquerellisti di Roma”, e dal 1876 al 1896 dipinse i centoventi acquerelli della celebre serie Roma pittoresca. Memorie di un’era che passa, destinati a diventare il documento esclusivo del volto di una città che andava scomparendo.
Gli acquerelli nascevano con l’intenzione di documentare proprio quegli aspetti caratteristici che sparivano alla vigilia del nuovo piano regolatore del 1883, quando gran parte di Roma aveva assunto l’aspetto di un grande cantiere. L’impegno documentario era dovuto soprattutto all’aiuto prezioso della macchina fotografica che aveva costituito per l’artista il più fedele taccuino per gli appunti visivi.
La prima serie di Roma Sparita veniva presentata alla Prima Esposizione Internazionale di Roma, tenutasi nell’inaugurando Palazzo delle Esposizioni, nel 1883, cui seguirono altre due serie. Se pur con grandi difficoltà le tre seria vennero acquisite dal Comune di Roma entro il 1908.
La celebre serie, oggi scissa, è custodita nel Museo di Roma in Palazzo Braschi e, la restante parte, nel Museo di Roma in Trastevere, dal 1980.
Nel 1890 il pittore veniva nominato Cavaliere della Corona d’Italia da Re Umberto I di Savoia e successivamente Commendatore, avendo quale città di adozione Tivoli, frequentata sin dalla gioventù e dove nel 1900 aveva acquistato la casa del pittore Onorato Carlandi, per farne un luogo ideale in cui ambientare le sue numerose vedute.