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Ines Alfani Tellini
(Firenze 1896 – Milano1985)
Soprano, Insegnante di canto, Regista di opere da camera

Ines Alfani Tellini nasce a Firenze il 31 maggio 1896. Frequenta dopo la scuola primaria, per circa 10 anni, il liceo musicale studiandovi pianoforte e canto. Dopo un periodo di preparazione, anche privata, debutta al Dal Verme di Milano il 17 dicembre 1921.
Arturo Toscanini viene subito informato della nascita di questo nuovo talento e, dopo averla ascoltata, la fa debuttare alla Scala, nel ruolo di Nannetta (“la mia Nannetta” la continuerà a chiamare sempre il maestro oppure “la mia prediletta”) nel Falstaff.
Dopo vari altri teatri italiani torna alla Scala nei ruoli di Pamina (Flauto Magico di Mozart), Euridice (Orfeo di Gluck) e Carmen. Tra il 1926 ed il 1928 interpreta ancora Faust e poi Abram ed Isaac di Pizzetti, Turandot, Lohengrin, Guglielmo Tell, Otello, Giuliano e Zanetto (da Parma a Torino, da Trieste a Macerata, da Genova a Roma).
I migliori compositori del periodo le sono accanto: Petrassi, Mortari, Porrino, Malipiero, Rocca, Ghedini, Gandino, Geni Sandero ed il già citato Pizzetti.
Ha una straordinaria memoria musicale che le consente d’imparare in meno di due settimane lo spartito del Fidelio che interpreta, a detta dei critici, con “aderenza impareggiabile e stile inconfondibile”. In quegli anni la sua fama diventa così estesa da farla invitare, prima artista italiana, nei paesi d’”oltre cortina” per una serie di concerti voluti dal governo sovietico per commemorare, tra l’altro, i grandi autori russi.
Nel suo repertorio compaiono anche i classici: Scarlatti (indimenticabile la sua interpretazione della “Lettera amorosa”), Mozart, Pergolesi, Puccini, Schumann, Dvorak. L’elenco delle rappresentazioni che le vengono affidate tra il 1929 e gli anni quaranta sarebbe lunghissimo (canta anche durante la guerra, per esempio all’Opera di Roma, al Regio di Parma, alla Fenice di Venezia, a Parigi, a Londra a Buenos Aires). Basti ricordare alcuni titoli ed alcuni teatri: il Marouf (Scala di Milano), I Capuleti e Montecchi (Bellini di Catania), Il Bruschino, Le nozze di Figaro, L’oca del Cairo, Così fan tutte, Il trionfo d’onore, Miranda, Il malato immaginario, Le aquile di Aquileia, tra Firenze, Napoli, Pisa, Torino, Roma, Sanremo e Venezia.
L’ultima delle sue performance avviene ad Anversa (1953, Manon Lescaut).
Si dedica, in seguito, all’insegnamento privato e pubblico (Corsi di perfezionamento all’Accademia Chigiana di Siena, con collega di chitarra classica Andrès Segovia, Conservatorio di Bolzano, con collega di pianoforte Arturo Benedetti Michelangeli, Roma e Napoli. Stagioni al Massimo di Palermo, con Bechi, in Germania est (Weimar), in Israele (Gerusalemme). Collegamenti con direttori/musicisti per consulenze in colonne sonore di vari film, come Rota, Nascimbene, Ferrara, ecc.

Fu apprezzata e stimata non solo per le sue grandi qualità artistiche ma anche per quelle umane, per la sensibilità, la modestia, la condivisione delle problematiche di colleghi e collaboratori.
Tutti le riconobbero doti straordinarie: si è ricordato Toscanini, ma sono molti i direttori d’orchestra di fama internazionale che la affiancarono nel corso della sua carriera (da De Sabata a Gui, da Serafin a Furtwaengler, da Guarnieri a Marinuzzi) e cantanti, tra i più importanti del secolo scorso (da Borgioli a Lauri Volpi, da Rimini a Pertile, dalla Baudes alla Dal Monte, da Franci ad un giovane D’Alessio). Diverse incisioni per importanti case discografiche (o la stessa EIAR) corredano e identificano la sua attività e la sua splendida voce.