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Tito Gobbi
(Bassano del Grappa 1913 – Roma 1984)
Baritono, attore, regista, scenografo, costumista, disegnatore, insegnante

Tito Gobbi nacque a Bassano del Grappa il 24 ottobre 1913 da Giovanni Battista ed Enrica Weiss. Frequentò la facoltà di giurisprudenza all'Università di Padova; dotato di una bella voce baritonale, intraprese a Roma lo studio del canto con Giulio Crimi, mantenendosi, date le scarse possibilità economiche della famiglia, grazie alla vendita di quadretti da lui stesso dipinti. Il suo debutto ebbe luogo a Gubbio nel 1935 con una compagnia di giovani, in un ruolo di basso (Rodolfo) ne La sonnambula di Vincenzo Bellini; l'esordio fu però alquanto deludente, e il G. riprese gli studi. Nel 1935 vince una borsa di studio di 1000 lire al mese presso il teatro alla Scala di Milano. Tornato a Roma, partecipa al film I condottieri, diretto dal regista “alpino” Trenker, che gli valse una buona notorietà anche in Germania. Il successo riportato gli valse una scrittura al teatro dell'Opera di Roma Tra gli altri lavori ricordiamo nel 1939 cantò in Madama Butterfly di Puccini, apparve alle Terme di Caracalla in brevi ruoli in opere di Richard Wagner quali Il Crepuscolo degli Dei e Tristano e Isotta. Nel 1942 affrontò il ruolo di Wozzeck nell'omonima opera del musicista viennese Alban Berg (allievo di Schoenberg) nella prima italiana all'Opera di Roma, ottenendo un grandissimo successo: la critica sottolineò le sue particolari doti di interprete in un ruolo tanto impegnativo in cui emerse anche la sua grande personalità di attore. Intensa fu la sua attività presso il teatro alla Scala di Milano. Il cinema tornò a interessarsi di lui, e partecipò al primo film d'opera dedicato al Barbiere di Siviglia, insieme con il tenore italiano Ferruccio Tavaglini, cui fece seguito tutta una serie di opere filmate che contribuirono alla sua popolarità anche fuori d'Italia. Nella stagione 1948-49 fu interprete acclamatissimo all'Opera di Roma. Tra il 1954 e il 1955 fu al Maggio musicale fiorentino indi esordì al Metropolitan di New York. Ospite abituale del teatro alla Scala, fu accanto a Maria Callas in Tosca, che portò con successo nei maggiori teatri del mondo, dal Covent Garden di Londra alla Scala di Milano. Nel 1958, al Covent Garden di Londra, partecipò a un'altra memorabile rappresentazione del Don Carlos, con la regia di Luchino Visconti. Abbandonate le scene, si dedicò alla regia e all'insegnamento. Nel 1979 pubblicò a Londra la sua autobiografia, My life, poi tradotta in italiano (La mia vita, Milano 1985. Morì a Roma il 5 marzo 1984. Interprete colto e raffinato, dotato di sensibilità e musicalità rarissime, seppe utilizzare la sua voce, peraltro non ampia, con grande intelligenza, tanto da essere in breve tempo considerato uno dei più grandi baritoni della sua generazione.