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Maria Montessori
(Chiaravalle-An 1870 - Noordwijk-L'Aja 1952)
Pedagogista

Nata da una famiglia piccolo borghese in provincia di Ancona, si trasferisce a Roma all’età di tre anni. La giovane Montessori nonostante il parere contrario del padre, intraprende gli studi in campo scientifico, divenendo nel 1896 la prima donna italiana a laurearsi in medicina all'Università di Roma. Si specializza in pediatria e psichiatria manifestando subito il suo orientamento positivistico che matura fin dal 1897, quando comincia ad occuparsi dell’infanzia e dei problemi dell'educazione di bambini handicappati, considerati non educabili. Al Congresso Nazionale di Medicina del 1897 interviene presentando un’ampia relazione sulle sue ricerche in materia di rieducazione degli anormali e propone la fondazione di istituti dedicati con finalità e programma. La risonanza del suo discorso convince il ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli ad offrirle l’incarico, nel 1898, di un corso di psichiatria per le maestre di Roma in seguito al quale, nel 1901, nasce la scuola magistrale orto-frenica di Roma, che la Montessori dirige per due anni. La sua guida sono soprattutto gli studi dei medici francesi Jean Itard e Edouard Seguine che aderendo ai fondamenti di Rousseau e Froebel, condividono il principio di una “scuola attiva”. Grazie a queste dottrine, elabora l’idea di un approccio scientifico all'educazione dei bambini, fondato sull'osservazione e sulla sperimentazione. Man mano che procede nel suo metodo la Montessori ottiene risultati insperati e dopo soli due anni di attività i suoi bambini raggiungono il VI livello della scuola pubblica italiana. Sull'onda di questo successo propone, senza esito, di applicare il metodo ai corsi ordinari, risolvendosi poi ad agire autonomamente. Nel gennaio 1907 apre la prima Casa dei bambini, nel quartiere San Lorenzo di Roma, dove ha l’opportunità di realizzare il proposito di sperimentare con i bambini normali i metodi che aveva fino a quel momento seguito per il trattamento educativo dei soggetti con disturbi psichici. Questa scuola a tempo pieno è concepita come un ambiente libero da ogni influenza dei metodi tradizionali di educazione, in cui la Montessori, chiamata a far tutto da sé anche per la penuria dei mezzi a disposizione, può organizzarsi come meglio crede. Nel 1909 viene pubblicata la teoria di questo nuovo metodo: Il metodo della pedagogia scientifica applicata all'educazione infantile , disegno pedagogico ambizioso che la impegnerà per tutta la vita e che lei non smetterà mai di diffondere anche su un piano internazionale. Il successo seguito a questa esperienza, numerose altre “case del bambino” sorgono un po’ ovunque in Italia, la porta infatti ad organizzare corsi per la preparazione degli insegnanti. Nel 1918 sorge a Napoli un centro di studi impegnato nella diffusione della pedagogia montessoriana e nel 1921 viene pubblicato un “manuale” che espone i fondamenti della riforma educativa. A Roma la creazione della Scuola magistrale Montessori è voluta dal governo e viene destinata alla formazione delle educatrici delle “case dei bambini” . Il buon esito della sua metodologia viene però spesso contrastato: non lo accettano gli psicologi sperimentali né i seguaci della pedagogia scientifica che ritenevano la pedagoga irriconoscente nei confronti delle conquiste in campo educativo. Nel 1931 si svolge a Roma il primo Congresso di Studi Montessoriani e, fra gli anni '30 e '50, il metodo si diffonde in Europa, America, Asia anche in virtù dei numerosi viaggi compiuti dalla stessa studiosa che vive a Barcellona, in Gran Bretagna, in India ed infine in Olanda. Uno dei suo ultimi interventi in Italia si ricorda nel 1950 quando a Perugia le viene affidata, ottantenne, la presidenza del Centro Internazionale di Studi Pedagogici ed una cattedra per l’insegnamento che tiene per due anni. Tra le sue opere di rilievo: Il segreto dell’infanzia (1950), Il bambino in famiglia (1936), La mente del bambino (1952). Morirà nel 1952 in Olanda. Nella tomba di famiglia qui al Verano una lapide la ricorda come «Illustre scienziata e pedagogista che dedicò tutta la sua vita al rinnovamento ed al progresso spirituale dell'umanità attraverso il bambino. Riposa nel cimitero di Noordwijk lontana dalla sua terra... Così volle a testimonianza dell'universalità della sua opera che la rese cittadina del mondo».