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Emilia Filonardi Lombardi
(m. 1875)

Il monumento dedicato ad Emilia Filonardi Lombardi viene realizzato nel 1875 dal marito, lo scultore Giovan Battista Lombardi. La prematura morte della giovane donna, di tisi ed a soli 29 anni, lo induce a creare un’opera di forte impatto emotivo che fin da subito suscita un grande apprezzamento ed interesse da parte del pubblico. La defunta viene ritratta seduta su una poltrona, in vesti da casa mentre teneramente abbraccia il figlio in un ultimo saluto e la lapide collocata sulla base del monumento esprime fedelmente i valori dell’epoca: « Emilia Lombardi figlia, sposa, madre adorata, felice d'animo e di forme bellissima, piena di grazie nel cuore, nella mente,nei modi a XXIX anni sentendo venire la morte abbracciò l’unico figlio con queste sante parole ama il Dio, il padre e la patria». La veridicità della rappresentazione, grazie alla particolare capacità tecnica ed espressiva dell’autore, colpisce anche la stampa del tempo al punto che L’Illustrazione Italiana nel 1876 le dedica la copertina e, sottolineando l’ottima esecuzione dell’opera da parte del marito, descrive la donna come: «una creatura che tutta Roma conosceva per la sua bellezza, come angelo di bontà, come emblema di cortesia. Il marito la ritrasse così com’è sull’ampia base, nell’atto nel quale la mente gliela ricorda sempre: seduta sulla spiaggia alle cui onde chiese invano soccorso contro l’implacabile morbo che struggeva la vita stretta al figlio nello strazio di doverlo abbandonare». L’immagine di Emilia, colta nel suo ambiente quotidiano e borghese viene restituita attraverso la descrizione minuziosa delle vesti ricamate e trapuntate, delle morbide pieghe delle stoffe, del rivestimento della sedia, dei volti e delle capigliature dei due personaggi. L’affettuoso abbraccio che la giovane donna scambia con il figlio, carico di grande partecipazione emotiva, rende poi ancora più realistica la rappresentazione. L’ispirazione a tematiche veriste e sentimentali è chiaramente espressa dall’artista che, nel “La sentinella bresciana”(1875) indica il proposito del monumento: «quello di rammentare a mio figlio le sembianze di sua madre e di porgli innanzi agli occhi una prova d’affetto ch’essa sentiva per lui».