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Volti e memorie di Roma

La storia del Cimitero Monumentale del Verano è intrecciata indissolubilmente con quella della città di Roma, raccontandone l’anima più profonda attraverso le vicende di personaggi che ne hanno disegnato la storia mediante l’azione politica, la difesa della coscienza civile, la vena poetica e artistica, la ricerca delle tracce materiali di un passato storico, unico ed irripetibile. Da questi temi affiorano come motivi continui, a volte sommessi, a volte prepotentemente in primo piano, l’umanità, il disincanto e l’ironia dei romani, la vocazione della città come capitale, il rapporto tra cultura laica e religione cattolica di un luogo che da secoli è anche centro della cristianità occidentale. 

Le vicende si snodano fino ai nostri giorni attraverso la Repubblica Romana, il Risorgimento, Roma Capitale. Il percorso ci conduce, lungo i viali antichi, dai protagonisti della Repubblica Romana del 1849, quali Mattia Montecchi, Alessandro Castellani o Ettore Ferrari, ad Ernesto Nathan, ebreo londinese trapiantato a Roma, mazziniano della prima ora. Sindaco di Roma dal 1907 al 1913 ed artefice della sua modernizzazione; insieme a Secondo Frola, sindaco di Torino, il 15 gennaio 1908, annunciò la proclamazione delle prime celebrazioni commemorative dell'Unità d'Italia per il 50° Anniversario (marzo 1911). Da Antonio Nibby, Giovanni Battisti De Rossi e Pietro Rosa: archeologi tra i primi a ricostruire attraverso studi e campagne di scavo il volto della Roma antica, pagana e cristiana. Da Antonio Koch e Giuseppe Sacconi, che in qualità di architetti plasmarono l’aspetto di Roma capitale dopo l’Unità, secondo scelte che ancora oggi sono riflesse, ad esempio, nei quartieri Ludovisi e Prati, nelle piazze Vittorio e della Repubblica, nei monumenti come il Vittoriano. Ma soprattutto il “core de Roma” vive nelle parole e nelle strofe di grandi poeti come Cesare Pascarella, Giuseppe Gioacchino Belli, Trilussa e nell’attività di artisti del teatro e dello spettacolo come Ettore Petrolini, Aldo Fabrizi e Alberto Sordi che, attraverso il dialetto romanesco, hanno reso indelebili il carattere unico e l’anima della città.

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Rome’s history and culture of the last two centuries, related by those Romans who joined to form the personality of the “eternal town”.