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Teatro italiano

Perché proporre un percorso di visita dal titolo Il Teatro Italiano: dal palcoscenico al piccolo schermo?
E ancora. Quale luogo più adatto del Cimitero Monumentale del Verano per ospitarlo?
La risposta a tali domande è nell’affinità tra la Città dei Ricordi e il Mondo dello Spettacolo. Due dimensioni convivono nella prima, entrambi “reali”: quella dei vivi e quella dei defunti. Altrettante due realtà - verità e finzione - fondano il Teatro. È proprio dalla dialettica tra verità e finzione che trae linfa il Teatro del ‘900 e ne discende la portata rivoluzionaria. Ed è da tale analogia di dualità che parte il nostro itinerario, attraversando i filoni principali - teatro di prosa, teatro lirico, teatro futurista, del varietà, teatro dialettale - per poi concludersi necessariamente nel "contenitore" della televisione, potente mezzo di comunicazione, che a partire dai primi anni ’50 in Italia rappresentò una vera rivoluzione culturale.
Il percorso prende le mosse da uno dei fondatori della nuova concezione teatrale del ‘900: critico, teorico, fondatore dell’Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, Silvio D’Amico ci introduce al filone di prosa, che passando attraverso figure emblematiche come la Ristori arriva fino ai giganti del ‘900 quali Eduardo.
Snodi necessari del nostro racconto sono da un lato il Teatro Futurista, padre naturale del Teatro Moderno, dall'altro il Teatro Varietà, a cui il Futurismo si ispirò anche per il suo linguaggio anti-accademico e popolare, aperto alle varianti dialettali, che a distanza di tempo la televisione avrebbe ripreso e sviluppato. In alcuni personaggi chiave del nostro racconto quali Petrolini, Checco Durante, Gabriella Ferri ritroviamo infatti corrispondenze significative tra il Teatro Varietà e il Teatro Dialettale.
Percorso nel percorso svolge il Teatro Lirico, visitando sia i protagonisti del palcoscenico (Caterina Patti, Tito Gobbi, Claudia Muzio, Ines Alfani Tellini) sia i compositori e direttori d'opera come Giuseppe Sinopoli, Nino Rota, Francesco Ferrara. Sarà infine la televisione dalla metà del '900 a rappresentare il terreno d'incontro tra i protagonisti delle diverse forme di spettacolo dal vivo, attirando l’attenzione su nuovi aspetti di professionalità, quali il presentatore-intrattenitore (Mario Riva, Oreste Lionello) e il coreografo televisivo (Don Lurio).

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