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Roma e la grande guerra

Avventura epica o grande tragedia dell’età contemporanea, il primo conflitto mondiale con i suoi personaggi accompagna in modi diversi una visita all’interno del Cimitero Monumentale del Verano. Da un lato si impongono i monumenti della zona militare, ai caduti, agli eroi, dall’altra il territorio è disseminato di lapidi, di tombe, di segni che raccontano di una storia collettiva, di un evento corale che ha colpito il paese intero.

L’itinerario muove dalla tomba Garibaldi, sul Viale principale, a ricordarci le imprese di Peppino e dei suoi fratelli Costante e Bruno, con la Legione Garibaldina che, già nel 1914, si batté valorosamente in Francia sul fronte delle Argonne.

Dopo lo scoppio della guerra l’Italia neutrale era attraversata da anime diverse, da tensioni fortissime e contrastanti. Nel percorso incontreremo le diverse posizioni del socialismo, diviso tra interventisti, come Bissolati, e neutralisti, come Modigliani o Buozzi; l’interventismo nazionalista degli Arditi come Giuseppe Bottai e quello dei futuristi che predicavano la “Guerra come sola igiene del mondo”.

La Grande Guerra fu teatro di azione di grandi generali e politici e di imponenti e numerose battaglie. Il nostro racconto non sarà una cronistoria, ma vedrà i fatti secondo un prospettiva diversa, legata ai temi: le nuove armi di offesa e di ricognizione attraverso la visione di Giulio Douhet, teorico della guerra aerea; gli eroismi della guerra marina con Ildebrando Goiran e le azioni delle squadriglie MAS. Ma i temi sono anche quelli del soldato comune, del fante ad esempio, cui è stato dedicato un toccante monumento, e della terribile vita di trincea in cui migliaia di giovani si sono ritrovati. La tragedia immensa che ha sconvolto il  mondo è anche segnata da migliaia di dispersi, di eroi senza nome e senza volto e la Scogliera del Monte diventa occasione per un ricordo collettivo, insieme alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano, di cui qui ricordiamo uno degli scultori, Angelo Zanelli.

Ma l’immagine della guerra è stata anche costruita dalle parole delle milioni di lettere scritte al fronte, dalla letteratura e dalla poesia, qui negli scarni versi di Giuseppe Ungaretti: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.

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