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La città del Verano. Tre generazioni di architetti e urbanisti.

Il percorso è dedicato alla scoperta della struttura urbanistica ed architettonica del Cimitero Monumentale del Verano. Il suo nucleo storico è infatti un’opera composita, frutto di tre generazioni di architetti e ingegneri, che hanno lasciato segni più o meno significativi, organici o isolati, o in funzione del contributo alla realizzazione del singolo manufatto o del tessuto urbanistico.
La prima generazione di artisti ha intrecciato le vicende della progettazione e delle prime fasi costruttive del Cimitero: dalla famosa ordinanza del 19 luglio 1809, che estese agli Stati Romani l’editto napoleonico relativo all’obbligo di inumare i cadaveri fuori dai centri abitati; dai progetti di Giuseppe Valadier; fino ai lavori intrapresi nel 1859 su progetto di Virginio Vespignani.

La seconda generazione fu attiva negli anni dell’Unità d’Italia ed è costituita dagli architetti di Roma Capitale, quali Gaetano Koch e Giuseppe Sacconi, artefice il primo degli interventi urbanistici più qualificanti (Piazza Vittorio, Piazza Esedra, Palazzo della Banca d’Italia) autore, il secondo, dell’Altare della Patria.
A questa generazione, che diede l’impronta più significativa per la realizzazione delle principali cappelle del Pincetto, appartiene anche Corrado Cianferoni, attivo negli interventi urbanistici di ampliamento del nucleo originario del cimitero e autore di numerose tombe con raffinate decorazioni in stile floreale.

La terza generazione, che realizzò il concetto di modernità degli anni Venti, è rappresentata tra gli altri dalle figure di Gustavo Giovannoni e Marcello Piacentini. I confronti interni all’opera di ogni artista rivelano l’importanza e l’intensità di una fonte di ispirazione qual è la riflessione sulla morte.

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The urban planning that went into the overall development of the Monumental Cemetery – from its foundation to its growth in the twentieth century – provides an overview of a century of architectural history.