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Ines Donati
(San Severino Marche 1900-Roma 1924)
Attivista

Dopo la scuola dell’obbligo frequenta un istituto d’arte dove, unica donna in una classe interamente maschile, matura la propria indole anticonformista. Nel 1919 aderisce all’Unione popolare antibolscevica e presta la propria attività nel Volontariato civile, sostituendo i lavoratori in sciopero nelle loro ordinarie mansioni. Le fotografie che la riprendono in abiti da spazzino, in occasione del boicottaggio di uno sciopero di categoria a Roma, vengono diffuse dalla stampa.

Si iscrive all’Associazione nazionalistica italiana e quindi alla squadra d’azione romana dei “Sempre Pronti”, divenendo in breve molto popolare tra i camerati, che la chiamavano “capitana”. Si mette in luce in vari scontri di piazza con gli operai e partecipa all’aggressione al deputato socialista Alceste della Seta, avvenuta il 18 febbraio 1921 quando il parlamentare viene invitato a uscire dal caffè Aragno, nei pressi di Montecitorio, e quindi schiaffeggiato da Ines e bastonato da alcuni squadristi. Nell’estate dello stesso anno viene malmenata in uno scontro con gli Arditi del Popolo di Trastevere.

Il 28 ottobre 1922 partecipa alla Marcia su Roma. Chiede quindi al duce di far parte della Milizia Volontaria Nazionale ma questi le negò l’autorizzazione, pur riconoscendole un lusinghiero tributo epistolare: “Io la conosco di fama da parecchio tempo e so che Lei è una fierissima italiana, una indomita fascista”.

Muore di tubercolosi nel 1924. Otto anni dopo il regime dispone che i suoi resti siano trasferiti nel Mausoleo dei Martiri Fascisti al Cimitero Monumentale del Verano di Roma (dal quale verrano traslati nel dopoguerra) mentre nella sua città natale viene innalzato un monumento che la raffigura come “capitana” in atto di incitare i camerati alla lotta.

Il Mausoleo dei Martiri Fascisti, firmato dall’architetto Mascanzoni e decorato dallo scultore Giovanni Prini, venne costruito in occasione della Mostra della Rivoluzione Fascista tenutasi a Roma nel 1932 e organizzata intorno al fulcro di un analogo mausoleo.