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Monumento agli Ebrei deportati

Il Monumento agli Ebrei deportati ricorda la tragica vicenda della comunità ebraica romana quando, caduto Mussolini, vennero lasciati nelle mani degli occupanti nazisti gli archivi degli Uffici della razza, attraverso i quali gli Ebrei della Capitale potevano essere identificati e catturati. La comunità ebraica non avvertì subito l’entità di tale pericolo, più che mai nella Roma pontificia. Kappler, capo dei reparti della polizia tedesca di stanza a Roma, ebbe istruzione di preparare un’azione a sorpresa. Impose prima agli ebrei romani il pagamento di un riscatto di 50 chili d’oro, avvenuto il quale effettuò a tradimento la retata. 1023 persone furono istradate nei campi di concentramento d’oltralpe, da dove solo 15 sarebbero tornate.