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Errico Malatesta
(Santa Maria Capua a Vetere/CE-Roma 1932)
Politico anarchico

Figlio di proprietari terrieri, viene attratto, dopo l’iniziale fede mazziniana, dalle idee dell’anarchico russo Michail Bakunin, presente in Italia tra il 1864 e il 1867, e aderisce entusiasticamente al nuovo movimento anarchico italiano. Abbandonati gli studi di medicina, si dedica per intero alla lotta politica. Persegue la costituzione di un’organizzazione anarchica di massa e la creazione di un fronte rivoluzionario unito, con l’obiettivo ultimo di sostituire all’organizzazione coercitiva dello Stato la sperimentazione sociale fondata sul libero accordo. La sua vita è quella avventurosa di un autentico rivoluzionario, in continua fuga, sottoposto a rischi estremi, costretto a espedienti per sopravvivere. Allo stesso tempo, ha dato all’anarchismo internazionale uno dei più lucidi contributi intellettuali, quanto mai distante dal successivo prevalere del terrorismo individuale.

Dopo aver organizzato alcuni moti insurrezionalisti, tra cui quello del Matese nel 1877, è costretto a trascorrere diversi anni fuori dall’Italia, in America latina. Ritornato nel 1889, viene confinato a Lampedusa,  ma ne fugge recandosi in Tunisia, poi in Inghilterra, negli Stati Uniti e quindi di nuovo a Londra, dove rimane fino al 1913. Torna per un breve periodo in Italia, ma dopo i fatti della “settimana  rossa” è costretto di nuovo a espatriare. Rientra nel 1919, e la sua figura di leader carismatico del movimento anarchico è in primo piano nell’organizzazione delle infuocate rivolte popolari del cosiddetto “biennio rosso”, conseguenza della grave crisi sociale ed economica post-bellica. Tra i più significativi episodi legati all’iniziativa di Malatesta sono la rivolta per il caroviveri a La Spezia e l’imponente insurrezione di Ancona.

Nel 1920 fonda e dirige le rivista “Umanità nuova” e nel 1926 - mentre si concretizza la svolta autoritaria del regime – “Pensiero e Volontà”. Nei sei anni a seguire vive confinato nella sua casa romana, ridotto all’impossibilità di agire dallo stretto controllo degli agenti dell’Ovra. Muore nel 1932.