Publio Mordiducci (Roma 1889-1963) nacque da una famiglia di tradizione artigiana: il padre, Luigi, era operaio meccanico, mentre la madre lavorava in una tipografia. Vista la sua inclinazione per il disegno, seguì i corsi della scuola annessa al Museo Artistico Industriale, per completare poi la sua formazione con Duilio Cambellotti e con Angelo Zanelli, col quale collaborò tra l’altro all’esecuzione del fregio per l’Altare della Patria. Per un breve periodo si dedicò anche alla pittura, ma proseguì la sua ricerca nell’ambito della scultura e nell’arte della medaglia e della xilografia. Risale al 1917 il suo primo monumento romano, il busto di Fabio Filzi al Pincio.Morbiducci ricevette molte altre importanti commissioni pubbliche, tra cui il Monumento al bersagliere di Porta Pia (1931), il Discobolo in riposo del Foro Italico (1938), il bassorilievo con la Storia di Roma attraverso le opere edilizie nel palazzo degli Uffici (1939) e, sempre all’EUR, i Dioscuri per il palazzo della Civiltà del Lavoro (1940). Questi ultimi, semidistrutti dai bombardamenti, furono terminati da Morbiducci nel 1956.Gli anni del dopoguerra videro l’artista dedicarsi soprattutto all’arte sacra, sempre attraverso medaglie e sculture, tra le quali si ricorda il gruppo del Battesimo di Cristo conservato presso i Musei Vaticani d’arte contemporanea (1952).
Per il cimitero monumentale romano, Morbiducci eseguì la tomba Giuliani nel portico della Rampa Caracciolo, il Monumento ai caduti del sommergibile Sebastiano Veniero (1930) e l’Angelo del Giudizio per la cappella Ciraolo (1955). Anche a Prima Porta è presente una sua opera: la statua di David nella tomba Corcos (1939). Morbiducci morì a Roma il 31 marzo 1963 ed è sepolto al Verano.