La tomba ospita le spoglie di Arrigo Saltini dei Remingardi «studente di ingegneria, tenente pilota-aviatore, caduto per la patria a 23 anni, 8 ottobre 1918», come recita l’iscrizione sepolcrale.
Enrico Tadolini (Roma 1884-1967) fu l’ultimo erede di una famiglia di scultori noti e attivi a Roma. Svolse quindi il suo apprendistato presso lo studio paterno, oggi museo, dove prima di lui avevano lavorato il prozio Adamo (1788-1868), il nonno Scipione (1822-1892) e il padre Giulio (1849-1918). Fu anche allievo dello scultore leccese Eugenio Maccagnani.
Enrico mantenne nella sua arte un indirizzo classico, fedele al naturalismo tradizionale e accademico, motivo per cui si distanziò sia dal movimento futurista sia, in un secondo momento, dal trionfalismo monumentale voluto da Mussolini. Fu autore, tra le sue numerose opere, della scultura raffigurante il Cardinale Gasparri nella basilica di San Giovannni a Roma, del bassorilievo di facciata per il museo storico dell’arma dei carabinieri (1937) e della statua marmorea nella basilica di San Pietro dedicata a Santa Francesca Cabrini (1947).
Nel cimitero monumentale di Roma, Tadolini eseguì anche la statua del Dolore per la tomba della famiglia Mauri (1915).
L’artista è sepolto al Verano in un sepolcro ad ara classica che lo stesso Enrico eresse alla morte del padre Giulio; la tomba si affaccia sul viale centrale, all’altezza del riquadro 37, e su di esso un’iscrizione ricorda: «Enrico Tadolini, scultore romano, dedicò appassionatamente tutta la vita alla sua arte, fiero di conservare ed accrescere la tradizione di famiglia».