Giovanni Maria Benzoni (Songovazzo/BG 1809-Roma 1873), svolse il suo apprendistato a Lovere nella bottega di falegname dello zio, dove venne notato dal conte Tadini, importante personalità di Bergamo. Il conte era sostenitore delle istanze neoclassiche di Canova, al quale fece eseguire la tomba di famiglia (1820); mandò il giovane artista a Roma nel 1828, permettendogli così di frequentare lo studio dello scultore canoviano Giuseppe Fabris e alcuni corsi all’Accademia di San Luca. Nonostante le prime difficoltà dovute alla morte del tutore, Benzoni riuscì già nel 1832 ad aprire uno studio in via Sant’Isidoro, indirizzandosi verso una produzione improntata al gusto neoclassico, su cui si fusero elementi puristi vicini a Tenerani. Talvolta, come nella tomba di famiglia, privilegiò lo stile neogotico, secondo il gusto eclettico dell’epoca.
Nelle sue opere di carattere sacro si ricordano, oltre al bassorilievo con l’Incoronazione della Vergine del monumento all’Immacolata Concezione (1857) in piazza di Spagna, i monumenti funebri al Generale Dauberey (cimitero acattolico, 1854), al patriota Daniele o’Connel (collegio internazionale irlandese, 1855) e il sepolcro per il concittadino Angelo Mai, prefetto della biblioteca vaticana (chiesa di Sant’Anastasia, 1857), eseguito secondo una struttura dichiaratamente neorinascimentale.
Il monumento al Verano fu eseguito dall’artista bergamasco in ricordo dei figli morti in età giovanissima e ospita la salma dello scultore stesso.