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Alberto Savinio
(Atene 1891-Roma 1952)
Scrittore, pittore, musicista

Personalità dai molteplici interessi (fu scrittore, pittore e musicista) Alberto Savinio ha sempre vissuto e ha operato in ambito eclettico e cosmopolita, non riconducibile ad alcuna scuola di pensiero precisa. Formatosi al di fuori dei circoli letterari italiani per lui fu fondamentale il soggiorno a Parigi (1915-10) e la  frequentazione delle avanguardie artistiche e dei padri del surrealismo francese. Del 1914 è il suo esordio letterario con Le Chants de la mi-mort (pubblicato su Le Soirées de Paris) e, degli anni successivi, è la collaborazione con la redazione della Voce, con Valori plastici e la Ronda. La sua opera prima, redatta nel ’19-20 ma pubblicata nel 1937, è Tragedia dell’infanzia, dove l’autore ripercorre il dramma emozionale dell’infanzia attraverso un percorso di autoanalisi, introspezione che prosegue in senso onirico e surreale nel racconto La casa ispirata, comparso a puntate su Convegno (1920). L’elemento surreale e di straniamento è ancora più accentuato in Angelica o la notte di maggio (1925) e conduce, nella produzione successiva, ad un processo di smitizzazione del mito ridotto a elemento del quotidiano: nei racconti dell’Achille innamorato (1938) e nei successivi, il mito in quanto espressione della classicità, considerato dal Regime come patrimonio culturale della borghesia italiana, viene stravolto e reso ridicolo. Altre opere importanti della sua produzione sono l’Infanzia di Nivasio Dolcemare (1941) dove l’autore ritorna al racconto autobiografico, le raccolte di racconti Narrate, uomini la vostra storia (quindici biografie di uomini famosi 1942), Casa “la vita” (1944) e Tutta la vita (1945) e i drammi di Capitano Ulisse (1935) Emma B. vedova Giocasta (1949) e Alcesti di Samuele (1949). Da ricordare anche la sua attività critica e saggistica che è stata raccolta in numerosi volumi postumi (Scatola sonora, 1955, che comprende scritti musicali; Nuova enciclopedia, 1977; Torre di guardia, 1977; Il signor Dido, 1978, brevi racconti apparsi sul Corriere della sera tra il 1949 e il 1952; Il sogno meccanico, 1981, scritti sul cinema; Palchetti romani, 1982, che riunisce le cronache teatrali scritte per Omnibus tra il 1937 e il 1939).