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Arnaldo Fusinato
(Schio/Vi 1817-Verona 1888)

Letterato e patriota Il poeta, dopo aver completato gli studi in giurisprudenza all’Università di Padova, dove frequentò assiduamente il Caffè Pedrocchi, scrisse diversi componimenti satirici in versi (Fisiologia del lion, Lo studente di Padova) e contemporaneamente iniziò la sua attività antiaustriaca. Anche in lui, come in Mameli, si intrecciano passione politica e vena letteraria: durante l’insurrezione di Vicenza compose Il Canto degli Insorti (1848), mentre per l’assedio di Venezia la famosa poesia A Venezia (“Il morbo infuria/ il pan ci manca/ sul ponte sventola bandiera bianca”). L’attività poetica completa del Fusinato, concentrata negli anni tra il 1841 e il 1865, è stata pubblicata nella raccolta di Poesie complete (1880-81) e comprende poesie giocose, serie e patriottiche. Nel 1856 si sposò per la seconda volta con la poetessa Erminia Fuà continuando la sua attività di poeta (pubblicò poesie e versi su riviste femminili e su vari giornali liberali comparendo con uno pseudonimo) e riorganizzando i comitati veneti antiaustriaci. Nel 1864 divenuta Firenze capitale vi si trasferì con la moglie e vi investì ingenti somme in sfortunati investimenti immobiliari; nel 1874 si stabilì a Roma, al seguito della moglie che era stata chiamata per un incarico alla Pubblica Istruzione; due anni dopo, deceduta Erminia, continuò a vivere con la figlia e la seguì durante i suoi trasferimenti nell’Italia del nord. Morto a Verona nel 1888 fu sepolto al Verano nella tomba di famiglia che presenta, al centro, la statua di Erminia mentre insegna eseguita dallo scultore Stefano Galletti e il busto di Arnaldo, realizzato negli anni Venti, dallo scultore romano Arturo Dazzi. Il Fusinato è stato a lungo considerato come un esponente importante della poesia romantico-risorgimentale e durante il Fascismo venne rivalutato per la sua multiforme personalità di combattente e di poeta patriota, tanto che nel 1931 sua figlia Teresita istituì una fondazione in memoria dei genitori. Ha subito un radicale ridimensionamento da parte della critica odierna che lo considera un minore del Risorgimento.