Sei in:  Visite culturali / Roma e la grande guerra / Monumento per i caduti romani della Prima Guerra Mondiale
Monumento per i caduti romani della Prima Guerra Mondiale
(Raffaele De Vico)

Noto come Sacrario Militare dei Caduti in guerra, Il Monumento Ossario dei Caduti nella guerra del 1915-18 è opera dell’architetto Raffaele De Vico (Penne 1881 – Roma 1969). Tra le opere realizzate a Roma da Raffaele De Vico si ricordano: Villa Lubin, il Serbatoio idrico di Villa Borghese, le aree verdi di piazza e viale Mazzini, il Parco di Colle Oppio, il Parco Nemorense, l’ampliamento del Giardino Zoologico, la sistemazione delle aree verdi dell’EUR.
I lavori di costruzione iniziarono nel 1922 e si conclusero nel 1931, anno in cui fu inaugurato, per dare definitiva sistemazione a 2.914 Caduti della Prima guerra mondiale di cittadinanza romana e di altri comuni del Lazio. Fu danneggiato durante il primo grande bombardamento di Roma del 19 luglio 1943, che distrusse l’intero quartiere di San Lorenzo, e quindi ricostruito. Successivamente al suo interno sono stati traslati anche i resti di 2.274 Caduti del Secondo conflitto mondiale.
La struttura e le sue dipendenze occupano un’area di oltre 2.400 metri quadrati, con una volumetria complessiva di 7.686 metri cubi. L’opera si articola in due monumentali sezioni, collegate tra loro da due imponenti scalee, introdotte da maestosi archi sormontati da aquile in bronzo. Nella parte alta, appare come un vero e proprio teatro con un tripode/altare al centro del “palcoscenico”. Ad incorniciare il proscenio, un muro semicircolare di marmo ai cui lati sono incisi i nomi dei caduti per la Patria (sistemati nel sottostante ipogeo) e, nel mezzo, la frase latina “Svis Civibus in acie interemptis Roma Mater” la cui traduzione è “La madre Roma ai propri cittadini uccisi in battaglia”.