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Alberto Pollio
(Caserta, 1852 – Torino, 1914)
generale italiano

Intraprese la carriera militare fino a divenire Capo di Stato Maggiore dell’Esercito.
Fu sempre uomo di sentimenti scopertamente triplicisti: ex addetto militare a Vienna, aveva sposato un'aristocratica austriaca. Acuto teorico ed esperto di storia militare, il suo studio sulla battaglia di Waterloo era stato accolto con interesse ed apprezzamento dallo Stato maggiore generale tedesco. Insieme al generale Conrad, accompagnatore dell'arciduca Francesco Ferdinando durante le manovre germaniche in Slesia del 1913, egli aveva inoltre discusso i termini del previsto trasferimento ferroviario delle divisioni italiane attraverso le frontiere austriache e tedesche sino al confine renano, ove il piano Schlieffen prevedeva che tali forze venissero schierate a rinsaldare l'ala sinistra germanica.
Lo stesso Conrad avrebbe d'altronde dichiarato ripetutamente di aver trovato in Pollio un alleato sincero e l'unico punto di riferimento all'interno dell'establishment politico-militare italiano su cui si potesse fare reale affidamento. La sua improvvisa scomparsa destò pertanto grande rammarico tanto a Vienna quanto a Berlino e non sorprende che, essendo sopraggiunta ad appena tre giorni di distanza dai fatti di Sarajevo, da più parti si sollevassero allora insinuazioni circa un fantomatico complotto volto ad eliminare il capo di Stato Maggiore.
Pollio durante tutta la carriera militare fu sempre considerato per intelligenza e capacità un ufficiale al di sopra della media. Ci restano di lui anche alcuni libri che trattano argomenti relativi alle guerre napoleoniche e di fine Ottocento, che sono stati tradotti in varie lingue.