Sei in:  Visite culturali / Le Storie del cinema / Camillo Mastrocinque
Camillo Mastrocinque
(Roma 1901 – 1969)
Regista cinematografico

Laureato in architettura, si accosta al cinema quando era ancora studente, collaborando come aiuto al kolossal Ben Hur (1926) di Fred Niblo, realizzato dalla Metro Goldwin Mayer in Italia. Appassioanto di teatro fondò il Teatro delle marionette italiane, con cui fece diverse tournée all’estero. Dopo un soggiorno in Francia, in cui fu attivo come scenografo teatrale e illustratore di giornali, tornò in Italia, dove intraprese la strade del cinema, come assistente di Carlo Ludovico Bragaglia, Raffaello Matarazzo, Mario Mattoli. Debutta alla regia con Regina della Scala, film musicale del 1937, imponendosi negli anni successivi nella commedia (La danza dei milioni, 1940), ma anche con film in costume con cui ebbe grandi successi (L’orologio a cucù, 1939; I mariti – Tempesta d’amore, 1941), senza tralasciare film di impianto più teatrale, come L’ultimo ballo (1941 o Fedora (1942). Nel dopoguerra, mantenendo la cifra eclettica, alternerà film musicali (Il cavaliere dei sogno – Gaetano Donizetti, 1947) a remake di classici del muto (Sperduti nel buio, 1947, dall’omonimo film del 1914 diretto da Nino Martoglio) a film gialli (L’uomo dal guanto grigio, 1948) al melodramma mafioso con cadenze da western (Gli inesorabili, 1950). Il genere più congeniale e di successo fu però quello comico e il suo nome resta legato in particolare alla figura di Totò, che diresse in numerosi film, tra cui Totò, Peppino e i fuorilegge (1956), Tototruffa (1961), La banda degli onesti (1956), Totò, Peppino e…la malafemmina (1956).