Impiegato tecnico dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, si dedicò ad esperimenti che lo condussero nel 1894, dopo lunghe ricerche, alla messa a punto di una macchina per la presa, stampa e proiezione delle pellicole. Il “kinetografo Alberini” riceverà purtroppo il brevetto ufficiale solo un anno dopo la richiesta del suo inventore, in concomitanza con l’uscita nelle sale de “L’uscita dalle officine Lumière” dei fratelli Lumière. Come imprenditore aprì nel 1901 a Firenze una sala di proiezioni fisse e poi anche animate e nello stesso anno a Roma il cinema Moderno, a piazza della Repubblica. Nel 1905, insieme a Dante Santoni dà il via alla casa di produzione “Manifattura di pellicole per la cinematografia Alberini e Santoni”, in seguito Cines.Tra i film prodotti: La presa di Roma (1905), uno dei primi film a soggetto del cinema italiano, La malia dell’oro (1906), Viaggio di una stella (19069, il documentario Terremoto in Calabria (19059 e alcune comiche.
Brevettò in seguito anche il “Cinesigrafo perfezionato” (1910) e il “Cinematografo tascabile” (1911) e un apparecchio per ripresa panoramica (1914) e si occupò anche di ripresa stereoscopica. Morì a Roma il 12 aprile del 1937.