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Cappela Bazzani (Cesare Bazzani)

L’architetto Cesare Bazzani (Roma, 1873 – 1939) prese parte  alla creazione del nuovo stile per Roma Capitale attraverso la partecipazione ai progetti per l’esposizione internazionale che celebrò, a Roma, i cinquant’anni dell’unità d’Italia. Per questa circostanza Cesare Bazzani progettò la sistemazione urbanistica di Viale delle Belle Arti e costruì, fra il 1908 e il 1911, il Palazzo delle Belle Arti, oggi Galleria Nazionale di Atre Moderna, ampliato dallo stesso architetto nel 1933. L’abbondanza di decorazione che caratterizza questo edificio, composto da un corpo centrale con ampia scalinata di accesso e monumentale portico a colonne binate corinzie, affiancato da due lunghe ali che si chiudono, a loro volta, con facciate monumentali, riunisce motivi classicheggianti, rinascimentali e liberty e appare sulla stessa linea del progetto dell’architetto per la Biblioteca Nazionale di Firenze, del 1911.
Anche in occasione della costruzione del Ministero della Pubblica Istruzione a Viale Trastevere (1912-1928) l’artista realizzò una architettura ricca di motivi decorativi liberamente mutuati, in chiave moderna, dall’antichità come dal barocco romano.
A partire dagli anni Venti del secolo, invece, l’attività dell’architetto si svolse secondo i canoni dell’arte celebrativa imposta dal regime, riducendo le fonti di ispirazione e semplificando le forme, anche quelle dell’apparato decorativo. La Stazione Marittima di Napoli, del 1936, ad esempio, vede l’architetto esercitarsi su una simmetria bilaterale rigorosa dei corpi di fabbrica, disposti come un organismo a ponte, in travertino e pietra lavica. La decorazione è costituita da dodici medaglioni monolitici e quattro metope di bronzo ai lati dei portali principali di ingresso con temi simbolici legati alle città e alla navigazione.
A Bazzani si deve, inoltre, gran parte della sistemazione urbanistica della città di Terni (1901-39) e la progettazione, nella città, di numerosi palazzi pubblici e privati. Nell’archivio di Stato di Terni è anche conservato il fondo di disegni dell’architetto. Fu membro straordinario del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici dal 1915 al 1923; membro di diverse accademie, tra cui quella di Brera di Milano e accademico d'Italia dal 1929. Insegnò decorazione architettonica al Museo artistico industriale di Roma dal 1903 al 1920.