L’edicola è decorata da una vetrata, con taches di vetro e cabochons legati a piombo, raffigurante una croce stilizzata, opera di Cesare Picchiarini (Roma 1871 – Roma 1943), maestro vetraio e decoratore. La sua formazione ha inizio presso la vetreria del padre Sisto, in via Pozzo delle Cornacchie, che egli trasformerà nel più importante luogo di produzione di vetrate artistiche della Capitale.Nel 1903 vince il concorso per la fornitura per le vetrate della Sinagoga di Roma e inizia ad insegnare nella sua officina “l’arte di fare vetrate”.
Nel 1911, in occasione del cinquantenario dell’unità d’Italia, realizza le vetrate per il villino “La Casa”, su Lungotevere Prati (andato distrutto) dai disegni di Umberto Bottazzi e di Vittorio Grassi.Ottiene importanti commissioni tra le quali le vetrate per il Tempio Valdese di Piazza Cavour e le quattordici vetrate con simboli sacri per la Chiesa Metodista di Via Firenze, su disegni di Paolo Paschetto.
Dal 1914 al 1920 realizza, dai cartoni di Cambellotti e Paschetto, le vetrate per la Casina delle Civette. Lavora alle vetrate del Fumoir e presumibilmente a quelle nella Stanza dei Trifogli, della Sala da Pranzo, del Bagno degli Ospiti e della Stanza delle Rondini.
Nel 1924, inaugura la Scuola della Vetrata Artistica che dirige fino al 1928, anno in cui iniziano i problemi di salute che lo portano, alla fine del 1929, ad abbandonare l’attività e a cedere il Laboratorio a Giuliani.Il suo libro di ricordi, “Tra Vetri e Diamanti”, pubblicato nel 1935, è una preziosa testimonianza per la storia della vetrata.Numerose sono le vetrate con croci, realizzate per cappelle ed edicole al Verano (Edicola Calosi, Cappella Peschiera, Cappella Hannau)