L’edicola, decorata da una vetrata di Cesare Picchiarini, è opera di Umberto Bottazzi (Roma 1865 - Roma 1932), poliedrica figura di architetto, pittore, incisore, ceramista, decoratore e illustratore.Dopo un breve periodo di frequentazione presso la Scuola del Nudo di Roma, Bottazzi si forma prevalentemente come autodidatta.Nel 1908, con Cambellotti, Grassi, Menasei e Marcucci, è tra i fondatori della rivista di architettura «La Casa», che evidenzia un’adesione ai linguaggi del Simbolismo e del Liberty.Come illustratore collabora alle riviste «Emporium» (1899), «Fantasio» (1902), «Novissima» (1909-1910), e «La Grande Illustrazione» di Basilio Cascella (1914), favorendo il repertorio iconografico legato al mondo del medioevo e all’oriente. Come ceramista collaborò per la manifattura Ginori.
Lavorò molto anche con il vetro: nel 1912 realizza, in collaborazione con l’artigiano Cesare Picchiarini, il grande velario opalescente per l’hotel romano Old England e negli anni seguenti prosegue a creare velari per l’appartamento del re al Quirinale (in avorio, argento e grigio) e per il principe Carrega e vetrate come quella per Villa Feltrinelli in via Po a Roma. Le sue vetrate più famose furono presentate durante le due mostre della Vetrata Artistica di Roma; nel 1912 presentò “Vescovo orante”, “I pavoni” e “Madonna con Bambino” e nel 1921 presentò “I tulipani”, “I cigni” e “Farfalle”, tre vetrate d’ispirazione modernista.Firmò inoltre, con lo pseudonimo di “Hubertus” piatti e vasellame, creò pannelli dipinti per mobili, disegnò arazzi, ricami, tessere e manifesti per enti pubblici.
Fino agli ultimi anni della sua vita fu uno studioso delle vicende e della storia urbanistica di Roma, pubblicando su “Capitolium”, organo del Governatorato, che nel 1933 presentò una raccolta delle sue opere.