Lo scultore Eugenio Maccagnani (Lecce 1852 – Roma 1930) sin da giovane iniziò a plasmare presso lo zio paterno, autore di statue in cartapesta, e nel 1869 si trasferì a Roma, dove studiò presso l'Accademia di S. Luca con Jacometti e Gnaccarini, e frequentò l’atelier di Ercole Rosa, orientandosi in senso realista. È autore di numerosi monumenti pubblici, tra cui quello equestre a Garibaldi (1884) a Brescia, a Vittorio Emanuele (1889) a Lecce, ancora a Garibaldi (1904) a Buenos Aires. Collabora con Sacconi per il Monumento a Vittorio Emanuele II a Roma, realizzando le statue raffiguranti La guerra e La filosofia e il basamento del gruppo equestre con le personificazioni delle città italiane. Per la sua attività espositiva ha ricevuto diversi premi: a Parigi, dopo il 1880, per La lotta del Reziario col Mirmillone, a Torino nel 1889 per I Gladiatori. È stato professore onorario dell’Accademia di Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Urbino, Perugie e accademico di San Luca a Roma. Visse le vicende del Museo Artistico Industriale, dove tenne nel 1897 i corsi di figura decorativa.