Direttore artistico per il completamento del monumento a Vittorio Emanuele II (1924-39), realizzò il Museo del Risorgimento. Membro della Commissione per il piano regolatore del 1931, fu tra i fautori della "via imperiale" e delle drastiche demolizioni per la sistemazione dell'area intorno al Campidoglio. Tra le sue opere, di stile eclettico, generalmente ispirato al barocco borrominiano: il lungomare e il monumento ai Caduti a Tripoli; a Roma la sua villa sulla via Flaminia, il palazzo dell'INAIL in via Quattro Novembre (1931), la chiesa del S. Cuore di Maria ai Parioli (1919-52), il ponte Flaminio (1951), il complesso del Buon Pastore a Forte Bravetta; i palazzi del governo a Foggia e a Taranto.